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LA TESTATA GIORNALISTICA E' REGISTRATA AL TRIBUNALE DI NAPOLI UFFICIO STAMPA AL NUMERO 66 DEL 30.06.2004

 

Il Teatro è una “Prova d’Amore”.

Giu 10th, 2010 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura  “QUANDO LO SA PAPA’…!”

La Fantasia al potere,la Fantasia al potere!”…,è questo lo slogan che riecheggia,che passa di bocca in bocca,fino a sembrare quasi un’esigenza,un desiderio di profonda emancipazione e liberta’ da tutti quei tabu’,da tutte quelle regole non scritte dettate dal “buoncostume” che fino ad allora aveva fatto la parte del “leone” in una Napoli che,come il mondo,ha da poco assistito a profonde quanto radicali rivoluzioni sociali quali quella studentesca e quella femminista… . Ma fu davvero cosi’?,era davvero un’esigenza cosi’ globale,cosi’ fondamentale…il “popolo” napoletano,era davvero pronto a cambiare cosi’ radicalmente il proprio “modus vivendi”?. Si era davvero pronti a lasciare spazio a chi prima non ne aveva?. Col sorriso sulle labbra,sono queste le domande che sembra porsi il maestro Angelo R. Mirisciotti nella sua ultima commedia,andata in scena il 4 e 5 giugno. Col sorriso sulle labbra,si perchè il sorriso è proprio l’ingrediente che a questa commedia non manca. Piu’ che essere solo una rappresentazione,come ci tiene a precisare il regista nonchè autore dell’opera,è stato un “saggio” degli allievi della scuola di recitazione che il maestro porta avanti da diversi anni a questa parte,affiancandola alla sua attivita’ con la compagnia teatrale formata da attori professionisti con la quale ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti (da ricordare i due premi vinti con il concorso nazionale “Applausi” ottenuti con la messa in scena di “Commissariato Stella” e “Rifiuti”). Ma le soddisfazioni non sono solo quelle concrete,quelle tangibili,ma anche quelle dello spirito,di chi ama il teatro e ne fa qualcosa di fondamentale,di “portante” per la propria vita,e quello della scuola “Prove d’amore” è l’esempio di tutto cio’…sul palcoscenico c’è chiunque,chi,nella vita di tutti i giorni fa tutt’altro,ma decide di vestire altri panni e mettersi in gioco talvolta,come in questo caso,riuscendoci. Ed è qui che arrivano le gia’ citate soddisfazioni dello spirito,quando si arriva a quell’inchino finale tra gli applausi e le risate del pubblico e la fatica di mesi e mesi si allontana pian piano fino a non farsi sentire piu’. […]Il massimo valore è quello che riesco ad ottenere suscitando delle vere e proprie emozioni,sia nel pubblico che viene a vedere i nostri spettacoli,sia negli attori.Questa è la maggiore soddisfazione che puo’ ottenere un autore e regista.“queste le parole con cui il maestro Mirisciotti descrive quei momenti. La commedia “Quando lo sa papa’” è un mix tra il macchiettismo,la risata semplice e pura e la riflessione…Melina(Chiara Miranda) e Livio(Lucio Piezzo),due giovani innamorati studenti fuori sede che da due anni vivono insieme in attesa di potersi sposare,all’insaputa dei genitori tanto di lei quanto di lui…siamo nel 1970,ma meglio “mantenere il segreto”…mantenerlo,certo…almeno fin quando i genitori di lei(Lilly D’Amico e Giovanni Rappa) con tanto di zio sacerdote (Antonio Ciotola) al seguito decidono di fare un’improvvisata alla ragazza per darle la “bella notizia”:al “paese” c’è il partito giusto per lei!. Melina,maschiaccio alle prese col cinese e con ben altre ambizioni(dettate appunto dai recenti cambiamenti in ambito femminista)lontane anni luce da quelle casalinghe,deve da una parte fronteggiare tale situazione,dall’altra nascondere fin quando puo’ la presenza di Livio…e quale arteficio puo’ venirle in aiuto se non quello di trasformare il proprio uomo in una studentessa spagnola insegnante di tango?…è la cosa piu’ semplice,o no?,verrebbe in mente a chiunque!…bhè forse proprio la piu’ semplice no,ma divertente si!…ed essendo lo scopo quello di far ridere il pubblico direi che ci sono riusciti!. Sulla scena improvvisamente si alterna qualsiasi tipo di personaggio,dall’amico dalla sessualita’ ambigua(ambigua…piu’ o meno insomma…è piu’ che palese!),Theodoro(Fabrizio Esposito)con aspirazioni da stilista,alla signora CioCio’(Marcella Piovani)vicina praticamente cieca dei due protagonisti,dai ragazzi dei vari cortei che si aggirano per la citta’ al grido di “la fantasia al potere!”(appunto),al ragazzo delle consegne(Paride Iovine)dalle idee piu’ o meno “brillanti”,fino ad arrivare ai genitori di lei,allo zio sacerdote,al buon partito(Luigi Cavallo) accompagnato dalla madre (MariaRosaria Esposito),”buon partito” che intanto si innamora dell’altra coinquilina dei ragazzi,Marcella(Liana Capuozzo) artista dell’opera…o meglio comparsa al San Carlo come ci tiene a precisare la portiera(Rosaria Tricarico),una di quelle appartenente alla serie “mi faccio i fatti miei,in casa degli altri!” per intenderci…tutto fa pensare un po’ alla Commedia dell’arte,a quella degli equivoci…alla caratterizzazione dei personaggi…ben interpretata da tutti. Dopo diverse peripezie e momenti di divertimento puro,il lieto fine non tarda ad arrivare,sottolineando quel non essersi poi cosi’ adattati ad un nuova quanto radicalmente diverse mentalita’ :“…il ‘68 gli è scivolato addosso e lui non se n’è accorto…insomma vuole portare all’altare la moglie con l’abito bianco…che so’ ,la morale,la religione…”queste le parole che Melina riserva a Livio alla fine degli avvenimenti che li vedono protagonisti…e forse dovra’ passare ancora tanto,ma tanto tempo prima che la morale,la religione (…che so’…)riescano a non influenzare cosi’ tanto le scelte di vita non solo dei protagonisti della commedia,ma di tutti noi.La commedia,come ci spiega lo stesso regista dietro le quinte “[…]parla di giovani ed è dedicata ai giovani[…]“,e proprio questi ultimi hanno,nel progetto che il regista sta portando avanti da ormai sei anni,un ruolo fondamentale. Alla domanda circa il messaggio che egli intende promuovere e portare avanti tramite i suoi scritti la risposta è “al primo posto promuore l’”amore per la cultura” tramite la conoscenza della letteratura teatrale del passato e del presente cerco di far in modo che gli orizzonti culturali di tutti gli allievi possano ampliare la loro sfera di conoscenza,poi c’è anche un messaggio morale,in tutte le mie commedie,anche le piu’ comiche emerge un messaggio di fraternita’ e solidarieta’,auspicando un mondo in cui persone di estrazione diversa possano vivere insieme in piena armonia dando l’uno all’altro cio’ che possiede,ossia un briciolo di amore.“. L’aria che si respira anche dietro le quinte dello spettacolo è proprio questa,persone diverse di eta’ diversa di estrazione sociale diversa che collaborano affinchè tutto possa andare nel modo giusto,e i risultati in scena si sono visti. Tra i progetti futuri del maestro,c’è in cantiere una nuova commedia “Sesso”,questa volta da mettere in scena a ottobre con la compagnia di attori professionisti che affronta le “[…]vicende di una famiglia in cui tutti,chi piu’ chi meno,hanno qualche turbamento di natura sessuale che si evolve nel comico” l’invito al teatro è d’obbligo,e siamo sicuri che,ancora una volta,ne varra’ la pena.

9.10.2010                                                                        Viviana Esposito

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